Cronistoria del pellegrinaggio a Siracusa, 26-30 ottobre 2011

di fr. Valentino Parente

Alla fine di ottobre, come ogni anno, l’Associazione A.M.A.S.I. della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, organizza un pellegrinaggio ad un santuario mariano italiano. Quest’anno è stata la volta del santuario della Madonna delle lacrime, a Siracusa. Un’esperienza che, come ogni volta, lascia un dolce ricordo nel cuore di ogni ammalato, volontario o pellegrino che vi partecipa.
Partiti da Telese la sera del 26 ottobre, dopo una intera notte di viaggio, siamo giunti al santuario di Siracusa, ove siamo stati accolti da don Enzo Candido, il quale dopo averci presentato la storia della lacrimazione della Madonna, avvenuta alla fine di agosto del 1953, ci ha commossi tutti con un raro video storico che riprende il momento di una delle lacrimazioni.
In altre apparizioni la Vergine ha sempre lasciato un messaggio, mentre attraverso questa Sacra Immagine, Maria ha solo pianto: ciò non è senza un significato.
Quando la Vergine Maria piange, sia che ciò avvenga durante le apparizioni, sia che avvenga per mezzo delle immagini che la rappresentano,  ella si mostra come madre del Dio crocifisso per la salvezza degli uomini, ma anche come la madre degli uomini i quali, rifiutando il dono della salvezza, restano inermi di fronte alle disgrazie che li colpiscono. Maria piange su di noi, ma soprattutto piange con noi e le sue lacrime sono un invito ad agire in modo più conforme alla volontà del Figlio suo.
C’è una bella frase che dice: “Il figlio che fa piangere la mamma, è il solo che può anche asciugarle le lacrime”. Riportando questa espressione a livello più alto, nel rapporto tra noi e la nostra Mamma celeste, ci rendiamo subito conto di quanto siamo responsabili delle Sue lacrime e di quanto e cosa dovremmo fare per asciugarle.
Ad ognuno il personale e intimo compito di far sì che le Lacrime della Madonna non siano versate inutilmente…
Questo primo incontro si conclude con la benedizione e il bacio del reliquiario che conserva alcune Lacrime raccolte e utilizzate per la ricerca scientifica.

Nel pomeriggio visita alla basilica di San Giovanni alle catacombe, detta anche di San Marciano. Secondo alcune fonti, Marciano, discepolo di san Pietro ad Antiochia, fu da questi mandato a Siracusa per predicarvi il Vangelo; divenne vescovo della città, e, a motivo della sua fruttuosa predicazione, fu ivi ucciso dai nemici della fede.

Il giorno seguente partenza per Agrigento, e visita alla valle dei templi.
La guida ci spiega ogni cosa facendoci tornare indietro nel tempo e gustare la bellezza di quei luoghi.
Anche il tempo, contrariamente alle previsioni, ci accompagna con una splendida giornata di sole, tanto da farci desiderare l’ombra dei secolari alberi di olivi sparsi sul territorio.
In serata ci viene offerta la possibilità di partecipare ad una veglia di preghiera missionaria, animata da vari gruppi giovanili della Sicilia.

Sabato, visita a Modica, ridente cittadina della provincia di Ragusa. Piena di storia e di arte, attira molti turisti anche per le numerose fabbriche di cioccolata. Ovviamente non poteva mancare una sosta anche in questi attraenti “santuari” della cioccolata…
Rientrati a Siracusa, di sera si partecipa alla fiaccolata che accompagna il Reliquiario contenente alcune Lacrime della Madonna, dalla casa della Lacrimazione, in via degli Orti, fino al Santuario; il tutto si conclude con la Celebrazione Eucaristica.

La domenica, giorno di partenza, inizia con la celebrazione Eucaristica nella Cripta del santuario per ringraziare la Madonna e affidare a Lei i nostri cuori e le pene che ognuno si porta dentro. Ci si mette subito in viaggio alla volta di Messina, ove si fa una gradita sosta per visitare la Chiesa della Madonna della lettera, patrona della città e l’attiguo campanile.
Questo strano titolo dato alla Madonna, è dovuto ad una missiva che la Madonna stessa avrebbe inviato ai messinesi.

La tradizione narra che san Paolo, giunto a Messina per predicare il Vangelo, trovò la popolazione ben disposta all’annuncio del Vangelo. Ben presto molti cittadini aderirono all'invito convertendosi al Cristianesimo, e nel 42, quando Paolo si accingeva a tornare in Palestina, alcuni messinesi chiesero di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna di persona. Così una delegazione di messinesi si recò in Palestina con una missiva, nella quale i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professavano la loro fede e chiedevano la protezione di Maria.
Maria li accolse e, in risposta alla missiva, inviò indietro una sua Lettera, scritta in ebraico, arrotolata e legata con una ciocca dei suoi capelli. La delegazione tornò a Messina l’8 settembre del 42 recando l'importante missiva: in essa Maria lodava la loro fede, diceva di gradire la loro devozione ed assicurava loro la sua perpetua protezione.
La Lettera termina con una benedizione: "Vos et ipsam civitatem benedicimus", ovvero "Benedico voi e la vostra città". Il testo oggi è scritto a caratteri cubitali alla base della stele della Madonnina sul braccio estremo del porto di Messina.

L’incontro della Madonna con gli ambasciatori della città e la consegna della lettera sono raffigurati in modo plastico in una delle scene del campanile che si animano ogni giorno, dopo il suono della campana  delle ore 12.00.

Ripartiti da Messina, si riprende la via del ritorno verso casa, raccontandoci durante il viaggio, i sentimenti di fraternità e amicizia e le emozioni che ci hanno accompagnato in questi giorni e con l’augurio di ritrovarsi ancora tutti insieme per un nuovo pellegrinaggio.